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lunedì 21 gennaio 2013

A scuola di partecipazione: come migliorare la qualità della mensa con l'aiuto dei ragazzi

In questi giorni si sta parlando molto della mensa scolastica, dei suoi costi e della qualità.
Per allargare il discorso oltre le polemiche di questi giorni segnaliamo quanto sta avvenendo nel comune di Saronno dove la mensa è gestita dall'ente scuole Materne (una azienda esterna come a Rescaldina la Multiservizi) ed appaltata alla Pellegrini (costo del pasto per la fascia ISEE più alta €4,50).


In modo sperimentale in un plesso scolastico e da quest'anno in tutte le scuole medie sono i ragazzi di seconda media a studiare il menù sotto l'occhio attento dei loro professori di un esperto alimentarista e degli addetti della ditta Pellegrini.
Il progetto è suddiviso in diverse fasi:
Nella prima fase i ragazzi apprendono i principi di una alimentazione corretta all'interno delle ore curricolari di scienze.
Nella seconda fase vengono valutati, secondo il criterio del gusto, i piatti già serviti nel menù in corso e raccolgono nuove proposte.
In una terza fase alcuni ragazzi (due per ognuno dei tre plessi) studiano il menù per i compagni tenendo conto di quanto appreso nella prima fase e dalle risultanze del sondaggio svolto presso i compagni. 
Il menù così composto viene infine validato dall'esperto alimentarista e dai tecnici della Pellegrini.
I ragazzi studieranno poi in una fase successiva un menù che comprenda anche i pasti serali per aiutare le famiglie ad avere una dieta bilanciata nel corso di ognuna delle 4 settimane che compongono il menù.
Si raggiungono con questo percorso più risultati: aumenta la consapevolezza dei ragazzi sulle motivazioni per l'inserimento o meno di alcuni piatti (perché non ci sono mai le patatine fritte?),  si attua una vera e propria educazione alimentare secondo i principi dell' "imparare facendo", i ragazzi diventano motivatori di sé stessi motivando anche gli altri compagni, il servizio viene valutato dai fruitori diretti con la loro esperienza e soprattutto con i loro gusti e le loro esigenze. Si crea così una sinergia positiva tra docenti, ragazzi, comune e gestori del servizio di ristorazione.

Solo con una vera politica della partecipazione e della trasparenza le scelte, anche quelle impopolari, possono essere condivise con i cittadini che solo così avranno in mano veri strumenti di valutazione sull'operato dei loro amministratori.

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