Benvenuto! Ascolta con noi Rescaldina

Un Blog per discutere di Rescaldina, dei fatti, dei progetti e...
...di come ci piacerebbe fosse il nostro paese.

giovedì 31 ottobre 2013

Il PD di Rescaldina ha un nuovo segretario



Sabato 26 ottobre si è svolta a Rescaldina l’elezione del segretario e del coordinamento del Circolo PD.
All’unanimità è stato eletto quale portavoce Rudoni Enrico, educatore di 33 anni, residente a Rescaldina.
A Enrico facciamo tre domande che ci aiutino a conoscerlo meglio:

Chi sei? presentati con un CV in due righe!
Mi chiamo Enrico Rudoni, sono un educatore e da 9 anni lavoro con i ragazzi. Vivo a Rescaldina da sempre e da due anni sono sposato. Ho sempre avuto una passione per la politica che mi ha portato ad iscrivermi al PD dalla sua nascita.

Qual è l'eredità positiva che ti lascia Claudio Turconi?
Claudio  è stato e sarà un esempio di costanza e serietà che mi ha insegnato quanto la politica si debba intraprendere secondo logiche diverse da quelle personali. Senza il suo impegno non sarebbe stato assolutamente possibile avere ora un gruppo così coeso e nel quale il confronto rappresenta un valore.

Che impronta vuoi dare al Circolo di Rescaldina? Con quale stile affronti questo impegno?
Mi piacerebbe proseguire sul percorso già avviato che ha individuato come principi ispiratori la partecipazione sempre più allargata e la trasparenza verso i cittadini. Inoltre vorrei contribuire a far sì che il PD a Rescaldina abbia sempre più la forza di difendere le sue scelte,  che devono essere coraggiose, e nel farlo vorrei aprire un dialogo costante con tutti i soggetti politico-sociali presenti sul territorio.

Quali sfide aspettano il PD rescaldinese nel prossimo futuro?
La sfida che si presenta è quella di intercettare i bisogni del territorio e soprattutto cercare di dare una prospettiva ai cittadini circa la formulazione di un progetto includente, solidale, equo, coraggioso e che non venga calato dall’alto. Per raggiungere questi grandi obiettivi abbiamo bisogno di parlare a tutti e soprattutto avvicinarci alle giovani generazioni che ora sono quelle che più si stanno allontanando dalla politica. 

In bocca al lupo e buon lavoro!

sabato 19 ottobre 2013

Convegno: bilancio, informatizzazione, lavori pubblici

Una nuova tappa per prepararci a "voltare pagina" a Rescaldina.
Un nuovo incontro per parlare di buon governo della città.
Giovedì sera parleremo in particolare della "macchina comunale", della gestione contabile della programmazione e soprattutto del controllo dei servizi ai cittadini.

Sono argomenti impegnativi con cui però ogni amministratore deve confrontarsi perchè da una buona gestione, da una macchina comunale ben oliata e funzionante discendo servizi ai cittadini efficenti e soprattutto rispondenti ai loro reali bisogni.

Una serata nel nostro stile, confrontandoci con le pratiche e le realtà dei comuni vicini.

Relatori della serata saranno infatti: Colombo Maurizio, ex dipendente dell'ufficio tecnico del comune di Busto Arsizio, Esposito Matteo esperto del comune di Sesto San Giovanni e Livio Frigoli, direttore organizzativo del comune di Legnano.

Vi aspettiamo a Villa Rusconi, giovedì sera, alle 21.00

mercoledì 16 ottobre 2013

Non resta che... connetterci!

Vi aspettiamo, dalle 10.30, in piazza a Rescalda per l'appuntamento mensile con gli "Aperitivi per Ascoltare Rescaldina"!



Ci siamo, per ascoltare i cittadini, per informarli, per raccogliere le loro opinioni, le loro proposte, la loro voglia di... voltare pagina!

venerdì 11 ottobre 2013

“IO VEDO, IO SENTO, IO PARLO e tu da che parte STAI ?“

Fai click per leggere e scaricare il volantino

Sabato 19 ottobre 2013 si celebreranno a Milano i funerali della testimone di giustizia Lea Garofalo, uccisa il 24 novembre del 2009, dopo essere stata interrogata e torturata dall' ex compagno Carlo Cosco e da altri uomini legati al codice d’onore della "ndrangheta”.

Lea si era ribellata ad un destino segnato, ad una storia già scritta per lei e per la figlia Denise. La sua denuncia metteva in pericolo la struttura milanese della 'ndrangheta, per questo Lea andava uccisa.

L'associazione Libera, che ha sostenuto Denise nel processo per l'omicidio di sua mamma Lea, che le è stata vicina per non lasciare una ragazza di 20 anni sola mentre sfidava il padre e gli zii, desidera ora far ricordare la figura di questa donna coraggiosa che ha testimoniato per la dignità di tutti noi, contrapponendosi ad ogni omertà.

Rendiamo anche noi giustizia a Lea e a Denise, ringraziamole a nome di tutti per il loro coraggio!
Un cittadino 

Perchè non intitolare una via o uno spazio pubblico di Rescaldina a Lea Garofalo?

Gianluca Angioi, Michele Cattaneo

mercoledì 9 ottobre 2013

Politiche per il lavoro e micro-credito

Il tema del lavoro, come già ribadito in diversi altri Post, ci vede sempre in prima linea sia per avanzare proposte che per tenere gli occhi aperti su una amministrazione che ha fatto dell'immobilità il tratto distintivo della sua azione amministrativa.

Chiediamo allora lumi all'assessore con delega alle politiche per il lavoro su questa questione:
- A fine gennaio 2013 Vivere Rescaldina ha presentato una mozione per sostenere, attraverso lo strumento del microcredito, le persone in cerca di un ricollocamento lavorativo
- Nel consiglio comunale del 1 febbraio la mozione è stata approvata con l'impegno della giunta di attivarsi per sostenere un progetto che vedesse coinvolte anche le realtà del volontariato sociale e i sindacati.
- Tutto tace poi, fino al Consiglio del giugno 2013 quando il comune mette a disposizione del progetto la cifra (a nostro parere scarsa) di 3000 euro senza però prima contattare per la stesura del progetto le associazioni di categoria e di volontariato.
- Da giugno 2013 ad oggi ancora silenzio. Le associazioni non sono ancora state coinvolte, i soldi sembra non siano ancora stanziati, il progetto non è partito.

Poniamo allora due semplici domande che non vorremmo rimanessero senza risposta come è sempre successo per le domande poste su questo Blog:
- Quanto tempo ancora dovrà passare prima dell'attuazione di quanto deciso dal Consiglio Comunale?
- Che spazio occupa il lavoro tra le priorità di chi ci amministra?


domenica 6 ottobre 2013

Grazie per i vostri commenti ma...

...purtroppo la maggior parte sono in forma anonima e quindi, per le regole che ci siamo dati (ed anche per una questione di responsabilità), non ci è possibile pubblicarli.
Ricordiamo, per chi non volesse che il proprio nome appaia a tutti i lettori, che è possibile inviarci i vostri commenti all'indirizzo vivere.rescaldina@gmail.com e chiedere di pubblicarli in forma anonima. Così solo noi sapremo chi è l'autore del commento.

Grazie!

sabato 5 ottobre 2013

Parcheggio della stazione e... dintorni




L'autoparcheggio della stazione ferroviaria di Rescaldina, già da qualche mese, è diventato a pagamento per i non residenti e gratuito per i rescaldinesi che si sono dotati dell'apposito contrassegno richiesto al Comune. Inutile spiegare i motivi (che io non condivido) che hanno indotto la nostra amministrazione ad operare questa scelta: hanno intravisto una facile opportunità di guadagno per la nostra comunità, a discapito dei lavoratori e studenti pendolari “stranieri”, di Gorla, Marnate, Gerenzano e di ogni altro paese limitrofo. Peccato che questa scelta lungimirante della nostra amministrazione abbia causato una situazione del tutto insostenibile per tutti coloro (me compreso) che hanno la sventura di abitare nelle vicinanze della stazione ferroviaria. Chi è senza garage e chi possiede due auto ed un unico garage, non sa più come parcheggiare davanti a casa. In compenso, l'autoparcheggio della stazione è poco utilizzato e, guarda caso, quasi esclusivamente da veicoli con il contrassegno comunale. Considerato, quindi, che la stragrande maggioranza di chi parcheggia nel piazzale della stazione è di Rescaldina, e il comune non guadagna alcunché, è auspicabile che, al più presto, tutto ritorni com'era. Io, ed altri, abbiamo già avvertito il comune che esiste questo problema ma, a quanto vedo, non è stata ancora trovata (o cercata) alcuna soluzione alternativa. Forse, visto come vanno le cose, se in via Moro avessimo commerciato in materiali preziosi, o destinato una taglia alla cattura di qualche delinquente, ci avrebbero degnati di una maggior considerazione.

Gastone Campanati

venerdì 4 ottobre 2013

Essere comunità

Di lavoro e di politiche per il lavoro si è parlato molto in questo Blog; ma l'analisi su questi temi non può fermarsi alle dinamiche del "mondo del lavoro" altrimenti si rischia di rimanere fermi, di essere inefficaci, di perdersi in passettini confusi che non portano da nessuna parte. 

Le amministrazioni possono fare molto, ma lo devono fare su diversi livelli e con diverse modalità. Una amministrazione comunale non può scegliere l'immobilità, è giunto il tempo di provare a ricostruire, di darsi da fare, di non stare alla finestra a guardare giovani e padri o madri di famiglia restare senza occupazione e piano piano cedere alla disperazione.

Nel convegno di giovedì scorso, si è parlato di commercio, di pari opportunità, di politiche per sostenere l'occupazione e di accompagnamento per chi, l'occupazione, l'ha persa.
Mi sembra che il nocciolo sia ancora una volta ricostruire e fare crescere il senso di comunità e la voglia di partecipazione.

Un paio di esempi possono essere chiarificatori: cominciamo con il commercio di vicinato.
Perché vado nel negozio di alimentari sotto casa e lì mi trovo bene? Perché le persone mi conoscono, mi salutano, conoscono i miei gusti, mi chiedono e si interessano alla mia famiglia. Tutto questo non c'è nella grande distribuzione e ci sarà sempre meno. Proprio questo rapporto stretto, esclusivo, permette al piccolo commercio di sopravvivere e alla lunga può addirittura, nel piccolo, renderlo vincente.
Un progetto come "a scuola ci vado da solo", di cui abbiamo sentito parlare nella prima delle nostre serate a tema, può essere uno dei motivi che può rimettere in moto il circolo virtuoso che da sempre è stato alla base dei legami sociali nei nostri paesi: i bambini si muovono in autonomia, sanno che per fare pipì, per chiedere un fazzoletto, per fare una telefonata a casa possono chiedere ai negozi lungo la via; i negozianti ed i cittadini vengono così responsabilizzati ad una maggiore attenzione, ad un maggiore controllo perché, sulle strade, ci sono i nostri e i loro bambini.
"Come sta la mamma?", "Hai bisogno una mano?", "Come va a scuola?", "mi dà una matita ed un quaderno?", "devo comprare la merenda"... il paese riprende vita, ecco così che i legami tra le persone ricominciano a stringersi mettendo in moto tutti quei meccanismi che trasformano un paese in una comunità. Ecco allora che il bambino preferisce comprare il quaderno da quel negoziante che gli ha dato un aiuto, il genitore ne è contento ed il negoziante stringe nuovi legami. La concorrenza non si fa più sull'offerta strepitosa ma sul rapporto personale ed in questo campo, riconosciamolo, i commercianti di vicinato sono i migliori!

Un altro esempio: l'aiuto a chi ha perso l'occupazione.
Una amministrazione attenta e propositiva sa coinvolgere commercianti, artigiani, industriali nella vita sociale, politica e decisionale cittadina. Una amministrazione attiva costruisce e mantiene la rete tra e con le aziende. Una amministrazione deve sapere costruire nuove occasioni di lavoro anche per chi l'occupazione l'ha persa. Quante persone hanno competenze spendibili sul mondo del lavoro senza neanche sapere di averle? Perché non mettere in campo questi "saperi" per le aziende e soprattutto per le persone che ne hanno bisogno? Anche in questo caso si creerebbe un circolo virtuoso per cui, chi ha bisogno per esempio una piccola riparazione, trova chi gliela può fare e quest'ultimo può sperimentarsi ed aumentare le proprie competenze.

Insomma, quella che sogniamo è una Rescaldina che sia davvero una comunità dove i legami sociali siano tali da non lasciare nessuno da solo e tali anche da prevenire il crearsi di situazioni estreme di disagio.
Una scommessa che conviene fare, una scommessa sul nostro futuro, una scommessa che non possiamo perdere! 

Michele Cattaneo

mercoledì 2 ottobre 2013

Politiche per il lavoro, attività produttive, commercio


Argomento difficile e molto preoccupante quello presentato giovedì 26, presso “Villa Rusconi” dai quattro relatori invitati a discuterne. Era giusto parlarne: le aziende che cessano l'attività, l'aumento della disoccupazione e i forti disagi umani provocati da una crisi senza fine, non possono essere ignorati da una comunità responsabile. Ne siamo tutti consapevoli e, quando si presenta l'occasione, speriamo che qualcuno possa proporre una soluzione utile per uscire dalla spirale senza fondo nella quale alcuni furbi spregiudicati, insaziabili di ricchezze e sprezzanti d'ogni etica professionale, hanno cacciato gran parte del mondo.
Questi i relatori della serata:
  • dott. Anzini Mauro (sociologo
  • dott. Pradella Grazia (assistente sociale a sostegno dei disoccupati)
  • sign. Galli Marco (sindacalista)
  • dott. Brivio Roberta (psicologa dell'emergenza)
Il sociologo, dott. Anzini, ha ricordato il percorso storico del mondo industriale e commerciale che ci ha condotti fino alla grande distribuzione organizzata che, a fronte di un notevole abbassamento dei prezzi al consumo, ha causato una costante incontenibile emorragia di posti di lavoro. Basti pensare all'alto livello di tecnologia raggiunto dalle industrie e alle casse automatiche dei supermercati o delle autostrade.
Il signor Galli, sindacalista, è sembrato il più preoccupato degli ospiti. Si è lamentato dell'assenza di investimenti da parte degli imprenditori; ha affermato che la crisi industriale è stata scaricata integralmente sulle spalle dei lavoratori; si sono verificate varie forme di sfruttamento del lavoro senza investire nella ricerca, e quindi, nella qualità del prodotto. Mai, in tutta la sua vita, il sindacalista, ha visto così tante aziende cessare la propria attività.
La dottoressa Pradella ha raccontato la propria esperienza di sostegno ai disoccupati spiegandoci come sia possibile, e indispensabile, fornire ogni sorta di aiuto morale e materiale a chi perde il lavoro. Ha ricordato a quali tristi conseguenze possa portare una tale eventualità. Le amministrazioni comunali potrebbero coordinare e collaborare con varie società di volontariato che si preoccupano di assistere, istruire e indirizzare a nuove professioni chi resta disoccupato.
La psicologa dell'emergenza, dottoressa Brivio, ha occupato la maggior parte del tempo a lei dedicato per sensibilizzare i presenti sull'argomento “pari opportunità”. Sono stati istituiti ministeri e assessorati in tutta Italia, per fronteggiare questo problema ma, a quanto sembra, la strada da percorrere per raggiungere la parità tra i due sessi è ancora molto lunga e piena di ostacoli; soprattutto nei posti di lavoro.
Questa serata, interessante come le quattro precedenti, ha però lasciato tra i presenti un senso di timore e di tristezza per quanto abbiamo ascoltato e per quanto può ancora accadere in futuro. Si è sentita la mancanza di qualche giovane ottimista propenso a credere che il malessere dell'Italia è solo passeggero e che, fra qualche anno, tutto si risolverà nel migliore dei modi.

Gastone Campanati