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mercoledì 2 ottobre 2013

Politiche per il lavoro, attività produttive, commercio


Argomento difficile e molto preoccupante quello presentato giovedì 26, presso “Villa Rusconi” dai quattro relatori invitati a discuterne. Era giusto parlarne: le aziende che cessano l'attività, l'aumento della disoccupazione e i forti disagi umani provocati da una crisi senza fine, non possono essere ignorati da una comunità responsabile. Ne siamo tutti consapevoli e, quando si presenta l'occasione, speriamo che qualcuno possa proporre una soluzione utile per uscire dalla spirale senza fondo nella quale alcuni furbi spregiudicati, insaziabili di ricchezze e sprezzanti d'ogni etica professionale, hanno cacciato gran parte del mondo.
Questi i relatori della serata:
  • dott. Anzini Mauro (sociologo
  • dott. Pradella Grazia (assistente sociale a sostegno dei disoccupati)
  • sign. Galli Marco (sindacalista)
  • dott. Brivio Roberta (psicologa dell'emergenza)
Il sociologo, dott. Anzini, ha ricordato il percorso storico del mondo industriale e commerciale che ci ha condotti fino alla grande distribuzione organizzata che, a fronte di un notevole abbassamento dei prezzi al consumo, ha causato una costante incontenibile emorragia di posti di lavoro. Basti pensare all'alto livello di tecnologia raggiunto dalle industrie e alle casse automatiche dei supermercati o delle autostrade.
Il signor Galli, sindacalista, è sembrato il più preoccupato degli ospiti. Si è lamentato dell'assenza di investimenti da parte degli imprenditori; ha affermato che la crisi industriale è stata scaricata integralmente sulle spalle dei lavoratori; si sono verificate varie forme di sfruttamento del lavoro senza investire nella ricerca, e quindi, nella qualità del prodotto. Mai, in tutta la sua vita, il sindacalista, ha visto così tante aziende cessare la propria attività.
La dottoressa Pradella ha raccontato la propria esperienza di sostegno ai disoccupati spiegandoci come sia possibile, e indispensabile, fornire ogni sorta di aiuto morale e materiale a chi perde il lavoro. Ha ricordato a quali tristi conseguenze possa portare una tale eventualità. Le amministrazioni comunali potrebbero coordinare e collaborare con varie società di volontariato che si preoccupano di assistere, istruire e indirizzare a nuove professioni chi resta disoccupato.
La psicologa dell'emergenza, dottoressa Brivio, ha occupato la maggior parte del tempo a lei dedicato per sensibilizzare i presenti sull'argomento “pari opportunità”. Sono stati istituiti ministeri e assessorati in tutta Italia, per fronteggiare questo problema ma, a quanto sembra, la strada da percorrere per raggiungere la parità tra i due sessi è ancora molto lunga e piena di ostacoli; soprattutto nei posti di lavoro.
Questa serata, interessante come le quattro precedenti, ha però lasciato tra i presenti un senso di timore e di tristezza per quanto abbiamo ascoltato e per quanto può ancora accadere in futuro. Si è sentita la mancanza di qualche giovane ottimista propenso a credere che il malessere dell'Italia è solo passeggero e che, fra qualche anno, tutto si risolverà nel migliore dei modi.

Gastone Campanati

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