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lunedì 20 gennaio 2014

Il disagio giovanile e "l'ospite inquietante"

Il disagio giovanile, con la crisi economica, è uno degli argomenti più trattati degli ultimi anni. Ci fu un ministro che giudicò i giovani dei bamboccioni e un altro che li definì schizzinosi. Il problema esiste, ma non nella misura descritta dai quei politici. Il successo di tanti ragazzi che lavorano in Italia e nel mondo li contraddice. Umberto Galimberti (professore universitario, filosofo, psicologo e scrittore) con il suo libro -L'ospite inquietante- analizza il disagio giovanile, ne identifica le cause e propone una sua soluzione al problema. Come tutti i filosofi del nostro tempo è alquanto deprimente ma, considerata la sua professione, di cos'altro dovrebbe parlare se non dei nostri deficit emozionali e delle terapie più idonee a guarirli? L'ospite inquietante di cui parla Galimberti nel suo libro è il Nichilismo, ossia lo stato mentale nel quale “I valori supremi perdono ogni valore” (Nietzsche 1887-1888).
Galimberti descrive varie situazioni che hanno contribuito ad introdurre il nichilismo tra i nostri giovani. Accusa gli insegnanti scolastici di voler istruire i propri allievi prima ancora di educarli, senza nemmeno provare a comprenderli. Li accusa di parlare solo all'intera classe e di non compiere mai alcun tentativo per comunicare con ogni singolo individuo. Accusa i genitori di essere distratti e poco coinvolti nella vita dei figli ai quali, per non essere disturbati, concedono gratuitamente ogni sorta di congegno tecnologico negandogli però le cose essenziali: interessamento e amore.
I nichilisti che per varie ragioni si trovano a vivere senza che la vita per loro abbia un senso provano una sensazione estrema di vuoto che deve essere riempito ad ogni costo e con qualunque mezzo. Nel migliore dei casi, i nichilisti, si sparano musica assordante nelle orecchie per riempire il vuoto che li opprime, oppure assumono alcool e droghe. Nei casi estremi gettano sassi da un cavalcavia, uccidono un altro essere umano solo per vincere la noia o uccidono se stessi. Tutto questo avviene perché il nichilismo toglie emozioni e senso alla vita. Non ci sono più amore o odio ma soltanto indifferenza. Non c'è più una religione con un Dio ed una terra promessa da conquistare che possano riempire il vuoto creato dal nichilismo. Neppure tante nuove e complesse tecnologie aiutano a vincere il nichilismo perché  costringono a vivere in un mondo complicato del quale si è persa la conoscenza ed il dominio. Il disagio giovanile è molto diffuso e oggi non corrisponde al malessere esistenziale tipico dell'età. E' un problema culturale e, appunto per questo, la sua soluzione si sposta più lontana nel tempo ed è di difficile attuazione. Cosa possiamo fare per cacciare l'ospite inquietante? “Dobbiamo ripartire dal -Conosci te stesso- degli antichi greci” dice Galimberti. La ragione ci aiuterà a comprendere quali e quante virtù possiede ognuno di noi. Dovranno riemergere tutti quei talenti personali che possediamo, talvolta a nostra insaputa. Sono l'unico salvagente possibile a cui aggrapparsi per continuare a vivere.

Gastone Campanati

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