“Sono
alla frutta”, mi ha detto ieri un vicino di casa di 45 anni con il
quale mi sono fermato per scambiare le solite quattro parole, “la
ditta dove lavoro ha deciso di licenziare 100 persone delle 146 che
compongono il suo organico.
Sto
presentando domande di lavoro dovunque ma… neanche mi rispondono.”
E’
proprio questo il dramma di chi perde il lavoro: non arrivano
risposte.
Risposte
che, prima ancora che da qualche tessitura o fonderia in via
d’estinzione, dovrebbero arrivare da chi si è assunto il compito
gravoso di gestire la comunità del presente e di progettare
programmi per quella del futuro, ossia la politica.
Chi ha
perso il lavoro, purtroppo per lui, dovrà adattarsi ad una nuova
attività.
Un’attività,
forse, sconosciuta che lo costringerà a frequentare un corso
professionale (magari in scuole serali di antica memoria) per
acquisire una nuova professionalità.
Nel
quotidiano “la Repubblica”, di Domenica 10 Febbraio, un’intera
pagina era dedicata al lavoro. Il giornalista Corrado Zunino ha
elencato minuziosamente, corredando il suo articolo con i dati del
caso, quali siano le attività che è possibile intraprendere e, al
contrario, quali siano quelle da evitare. A prescindere dall’elenco
dal quale si evince che servono, infermieri, cuochi, idraulici,
saldatori, elettricisti, meccanici, falegnami ecc… ciò che mi ha
favorevolmente colpito e la notizia che, nei prossimi anni, il
settore più ricettivo per la forza lavoro sarà quello della chimica
che si occupa di “Green Economy”; quello legato al riciclo ed
allo smaltimento dei rifiuti; quello che procurerà energie
alternative al nucleare ed ai combustibili fossili; oltre,
naturalmente, all’agricoltura e alla botanica. Si parla da molto
tempo di queste cose ed il mondo universitario, insieme a quello
giornalistico, ha fondato un’associazione chiamata “Italia
Orienta” che dal prossimo 17 Marzo inizierà un tour in 40 città
italiane per parlare con gli studenti pronti ad affrontare le sfide
del futuro.
Ciò non
vieta, è evidente, che tutti i Comuni che hanno la volontà per
farlo possano anticipare l’associazione “Italia Orienta” per
prendere qualche utile iniziativa a favore di chi ha perso o sta
perdendo il posto di lavoro.
A
Rescaldina, per quanto si sa, i nostri amministratori hanno gia
deciso di erodere altro suolo agricolo per farci poi diventare tutti
commessi di enormi città mercato.
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