In uno scambio di corrispondenza tra il
sindaco ed un cittadino, Magistrali denuncia disagi e disordini
creati da gruppi di ragazzi “difficili”.
Il sindaco descrive una situazione che
sembra fuori controllo:
“Le racconto come siamo "conciati"
a Rescaldina: tutti i giorni dalle h 18 alle h 19 sono costretto a
lasciare una pattuglia dei vigili sul piazzale a Rescalda onde
consentire a Don Renato di celebrare la massa in quanto senza la
presenza dei vigili l'omelia viene disturbata se non interrotta da
pallonate sul portone della Chiesa. I vigili rimangono a Rescalda
sino alle h 20. Alle sera come le dicevo si alternano Vigili (nelle
sere in cui riesco ad organizzare il servizio!) e Carabinieri sulle
due piazze cittadine.....Proprio Giovedì sera ero in Piazza a
Rescaldina con i miei figli e mi creda mi ha fatto una gran rabbia
vedere una pattuglia dei Carabinieri fissa davanti al Comune dalle 22
alle 23.30 per evitare che i soliti teppisti giocassero a
palla....credo sinceramente che i Carabinieri debbano presidiare il
territorio in altro modo, ma questi sono i problemi di
Rescaldina....!” e
aggiunge: “considero
questo problema attinente piu' all'educazione....al senso civico che
all'ordine pubblico! Tuttavia non potendo intervenire sul primo e sul
secondo aspetto per il quale penso debbano lavorare molto le famiglie
e le scuole.....”.
Il
problema, nei termini in cui è descritto, è grave e va affrontato
da subito sanzionando i comportamenti scorretti.
Viene
spontanea però un'ulteriore riflessione: il
sindaco dice che il Comune non può nulla sull'educazione dei ragazzi
smentendo così molto di quanto fatto proprio dalle amministrazioni
passate di Rescaldina che proprio sull'educazione dei giovani hanno
sempre puntato molto. Sarebbe
interessante sapere quanto oggi il Comune fa per i giovani a rischio
di disagio, quanti soldi investe.
Esistono
ancora a Rescaldina i mediatori culturali? E gli educatori di strada?
A noi sembra che questa amministrazione, senza grande successo, miri
più all'ordine pubblico che a tessere relazioni sociali, miri di più
a curare i mali che prevenirli...
Occorrerebbe
creare partecipazione con le associazioni e le realtà che si
occupano di educazione, occorrerebbe predisporre piani concreti e
investire risorse ma la politica si sa, è dare delle priorità e per
l'amministrazione Magistrali i giovani non lo sono.
Non mi pare che l'ordine pubblico si tuteli mandando i vigili sempre all'Auchan a girare per il parcheggio, li vedo sempre e solo lì.
RispondiEliminaI vigili a Rescaldina sono assenti, servono solo a far sicurezza all'Auchan, che è un supermercato privato vigilato con i soldi pubblici.
Il Cittadino Giolindo Ravanardi
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RispondiEliminaOltre che alla repressione occorre pensare a far crescere questi ragazzi. Siamo un paese dove oltre l'oratorio non c'è nulla in terminidi offerta culturale. E a questo deve pensare l'Assessorato alla Cultura. Coinvolgerli, interessarli, renderli partecipi, sviluppare progetti che li vedenao protagonisti, questa è la modalità. Non mandare i carabinieri. I ragazzi sono ragazzi e in qualche modo la loro vitalità la devono sfogare. Che ci paiccia o no.
RispondiEliminaio sono uno dei "ragazzi difficili" ma al contrario di quello che si pensa ne sono estremamente fiero, crescere, in un paese da incubo (e sottolineo INCUBO) come Rescaldina, non è affatto facile. Mi trovo ora a 18 anni tagliato completamente fuori dalla cerchia dei miei coscritti solamente perchè ho deciso di non frequentare più l'oratorio. Non ci sono altri punti di contatto fra giovani. Se mi siedo in piazza, mi danno del maniaco. Se vado in biblioteca, "sembro fuori luogo". Se mi siedo su un qualsiasi muretto ogni singola persona di passaggio pensa "guardalo questo è qui che spaccia". Rescaldina è la Innsmouth della Lombardia. Una comunità troppo ottusamente "conservatrice" in un territorio che è tutto tranne che normale.
RispondiEliminano che non sei "fuori luogo" se vieni in biblioteca. Mi pare che almeno lì ci sia spazio per tutti (magari non per giocare a pallone).
EliminaComunque è certo che i nostri paesi sono organizzati per escludere gli adolescenti e i giovani: o stanno alle "regole" (e al consumo nei bar) o nisba.
Sulle pallonate in piazza, chiederei poi a tutti gli adulti uno sforzo di memoria sulle minkiate ("ragazzate" in lingua italiana) fatte nella loro gioventù. Ma si sa che la memoria è sempre più corta in questo paese solo per vecchi...
Sono una mamma che ha due ragazze che un tempo frequentavano la piazza di rescalda...Non è sicuramente giusto disturbare la funzione della messa ma tutto si potrebbe evitare se l'oratorio fosse aperto a tutti e NON SOLO A CHI FREQUENTA LA CHIESA O L'ORATORIO. Don Renato non fa entrare nessuno in oratorio se non chi è frequentatore abituale. In oratorio non si può entrare, in piazza non si può giocare cosa devono fare questi ragazzi?
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