Ho ricevuto l’ultimo numero di “Partecipare” e ho iniziato la
lettura dall’articolo in prima pagina dal titolo “ Guardiamo con
fiducia e speranza al 2013”. Dopo poche righe, mi sono
letteralmente bloccata su pensieri e considerazioni, che a mio
parere, si addicono più ad un uomo di Chiesa che non ad un
amministratore locale o più precisamente ad un Sindaco.
Mi riferisco a frasi del tipo: “…speranza nuova sostenuta dalla
luce del Messia…” e più avanti “…spalanchiamo davvero le
porte a Cristo…”.
Ho sempre pensato che il Sindaco, ossia il rappresentante del Comune,
debba essere espressione della società civile e rappresentante
soprattutto di valori laici. Inoltre, considerato che la nostra
comunità oggi sia quanto mai eterogenea per cultura, provenienza
geografica e sociale e scelte religiose, mi sembra veramente
fuorviante e poco corretto parlare di Messia e Cristo in un tale
contesto.
Non oso pensare cosa ci toccherà leggere in occasione della Pasqua!
Vorrei continuare con la critica, spero costruttiva: che senso ha, a
pagina 7 dello stesso “Partecipare”, un articolo firmato sempre
dal nostro Sindaco, a proposito della storia del panettone di Milano?
Sono queste storie e tradizioni locali che si apprendono solitamente
alla scuola elementare o durante le ore di catechismo.
E’ necessario riempire per forza tutti gli spazi con parole vuote?
La realtà merita un’attenzione diversa.
Maria Carla Vignati
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