...che parlare di legalità è solo appuntarsi una stella per dire "sono più bravo io".
Una riprova arriva dal canale youtube del Comune di Rescaldina dove, dando un'occhiata al numero delle visualizzazioni del Consiglio Comunale, si vede chiaramente quali sono i temi di maggiore interesse:
30 luglio 2014 - tema: bilancio comunale - visualizzazioni 114
17 settembre 2014 - tema: IKEA - visualizzazioni 136
26 settembre 2014 - tema: diritto allo studio - visualizzazioni 135
7 novembre 2014 - tema: legalità e trasparenza - visualizzazioni 268
I dati parlano chiaro: rispetto al passato la partecipazione sta crescendo e la gente è attenta soprattutto in merito a quello che vuole dai politici: onestà e trasparenza.
Benvenuto! Ascolta con noi Rescaldina
Un Blog per discutere di Rescaldina, dei fatti, dei progetti e...
...di come ci piacerebbe fosse il nostro paese.
...di come ci piacerebbe fosse il nostro paese.
martedì 25 novembre 2014
sabato 22 novembre 2014
Esondazione fontanile di Tradate: scadenze di TARI e TASI rinviate
In
data 19 novembre la Giunta Comunale ha deliberato la proroga delle
scadenze di TASI e TARI per i soggetti che hanno subito danni a causa
dell’evento alluvionale della notte del 15 novembre.
Abbiamo
ritenuto doveroso ed essenziale dare un segno di vicinanza ed aiuto,
concreto ed immediato, a tutti i cittadini che a causa
dell’esondazione hanno subito dei danni e che pertanto, per porvi
rimedio, si trovano costretti ad impegnare risorse finanziare
impreviste.
Dopo
aver recapitato sacchi e sabbia, un altro intervento importante che è
nelle nostre possibilità, seppur indiretto, è un’azione precisa
dal punto di vista dei tributi locali.
Il
saldo di TASI e TARI subirà quindi una proroga sino al 31 marzo. Le
famiglie coinvolte verranno a breve contattate dall'Amministrazione
per spiegare loro come accedere alla proroga; per potere accedere al
beneficio infatti, oltre ad essere residenti nelle vie colpite
dall’evento (via Adamello, Via Monviso, Vicinale delle Brughiere di
Marnate e via Don Luigi Repetti nei
numeri civici individuati dall'ufficio tecnico) sarà
necessario presentare all’Ufficio Tecnico del Comune, entro il 31
dicembre, una richiesta di proroga correlata ad una stima dei danni
subiti.
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esondazione,
rinvio,
TARI,
TASI,
via Repetti
COLLINE VERDI... MA NON TROPPO
La discarica tra Gerenzano e
Rescaldina (la più grande d'EUROPA) torna a far parlare di se. Era
il 1962 quando si iniziò a riempire la cava della ditta Porro
Castelli di Gerenzano con tutto il pattume e gli scarti industriali
prodotti in Lombardia, e solo nel 1990 si pose fine a quello sconcio.
Fine dei problemi? Assolutamente no!
Le
colline verdi dall'aspetto innocuo, tra Gerenzano e Rescaldina, se
non sono monitorate e trattate a dovere, possono diventare
un'autentica bomba ecologica.
Per
questo motivo, con la conferenza del 14 Novembre scorso,
l'amministrazione di Rescaldina ha deciso di raccontare la storia
delle discariche che circondano il paese e di analizzare situazioni
che molti tra il pubblico ritenevano essere risolte per sempre.
Il
sindaco Michele Cattaneo, l'assessore all'urbanistica Marianna Laino
e il delegato del comitato “La TerrA”, Giovanni Arzuffi, hanno
preceduto con una breve presentazione il geologo protagonista della
serata Pier Angelo Gianni, appartenente all'associazione
“Gerenzanoforum”.
Pier Angelo Gianni, profondo
conoscitore delle vicende nefaste che da 50 anni accompagnano la
discarica di Gerenzano, ha disegnato un quadro terribile di ciò che
è successo tanto tempo fa e di cosa ancora potrebbe accadere oggi.
In quella cava con fondo ghiaioso, senza alcuna protezione
sottostante, oltre ai rifiuti urbani per molti anni furono versate
scorie industriali altamente inquinanti. Nel 1975 una direttiva
europea stabilì che i rifiuti di genere diverso dovessero essere
smaltiti separati e sottoposti a trattamenti differenti a secondo
della loro composizione; oppure recuperati. Da quel momento in poi
venne deciso che chi inquinava avrebbe dovuto pagare i danni
procurati alla collettività. In Italia tali provvedimenti entrarono
in vigore solo nel 1982 e gli abitanti di questa zona possono essere
fieri di aver contribuito con le loro manifestazioni pacifiche a
procurare quelle decisioni politiche.
Nella
discarica di Gerenzano confluirono gli scarti industriali di
Montedison di Castellanza, Ciba Geigy, Farmitalia, raffinerie di Rho
e altre industrie dedite a tintoria, fonderia, chimica, plastica,
eccetera. In quegli anni Gerenzano era per la Lombardia quello che ai
giorni nostri è la terra dei fuochi per la Campania, e quando i
manifestanti di questa zona bloccavano i camion diretti alle
discariche, le strade di Milano si riempivano di spazzatura e bidoni
bruciati esattamente come avviene oggi in altre città del sud
d'Italia. Non è il caso di dilungarsi ma dopo il 1990 molti rifiuti
industriali lombardi, sono certamente finiti in Campania o, se non
sono leggende, in altri continenti del mondo o in fondo al mare.
Quello
che conta, per molti, è soltanto guadagnare.
Attualmente
le colline verdi di Gerenzano sono dotate di pozzi di decantazione
per il prelievo e la depurazione del percolato di risulta. Purtroppo
il livello della falda acquifera sottostante continua a crescere
rischiando il proprio inquinamento.
Il
biogas sprigionato dalla pancia malata di quelle colline è stato
finalmente utilizzato per produrre energia mentre per almeno 20 anni
fu sprecato bruciandolo per non ammorbare l'aria circostante (ogni
anno avrebbe potuto sopperire alle necessità energetiche di una
città come Saronno). Le colline verdi sono internamente ricoperte
con una guaina sintetica che dura mediamente 25 anni. Non si sa cosa
succederà poi.
Nell'ambito
della serata, gli interventi del pubblico e gli approfondimenti,
sempre molto esaustivi, di Pier Angelo Gianni hanno evidenziato
alcuni punti fondamentali:
- La discarica potrebbe essere definitivamente bonificata con appositi interventi.
- Il denaro guadagnato con il biogas si può utilizzare per la bonifica.
- Le industrie responsabili dell'inquinamento dovrebbero farsi carico della bonifica.
- L'Europa stanzia denaro per la bonifica di molte discariche dell'Est al quale, forse, avrebbe diritto pure l'Italia.
Per
ora, in attesa di interventi più qualificati, si spera che A2A
(società a partecipazione privata) continui a garantire la sicurezza
delle nostre colline verdi con gli interventi contrattuali descritti
in precedenza.
Per
quanto riguarda la discarica di Cerro Maggiore esiste un progetto per
ultimare il suo riempimento con materiali inerti non ben definiti per
poi trasformarla in un campo da golf. Sarà bene controllare
regolarmente cosa avviene in quella zona.
“Le
vicende del passato inducono a non fidarsi”.
Gastone
Campanati
lunedì 10 novembre 2014
Legalità e trasparenza: approvata con l'astensione di Magistrali, Casati e Rosalba Turconi
Venerdì sera è stata approvata la delibera "trasparenza a costo zero". Si è parlato di trasparenza, legalità, lotta alla corruzione e alle infiltrazioni. 13 voti a favore e 3 astenuti. Indovinate chi?
Guardate il video del consiglio comunale da 1.11.40 a 2.00.10, ne vedrete delle belle!
domenica 9 novembre 2014
Spese da campagna
Sul sito del comune sono state pubblicate da qualche tempo le spese elettorali dei gruppi che hanno concorso alle ultime elezioni.
Sulle spese riportate, per chiarezza di lettura ci permettiamo di fare notare alcuni particolari:
Vivere Rescaldina ha riportato tutte le spese della campagna elettorale intendendo questa in senso ampio e non riferita solo all'ultimo mese prima delle elezioni (in questo caso la spesa dichiarata sarebbe stata decisamente minore ma non realistica). Abbiamo scelto, per trasparenza, di riportare anche tutte le entrate e non solo le spese. Sempre in tema di trasparenza il nostro gruppo ha deciso di aprire un contocorrente dedicato alla sola campagna elettorale con la registrazione e quindi la perfetta tracciabilità di tutte le spese e di tutte le entrate. Probabilmente VR è l'unico gruppo che ha compiuto questa scelta.
Il nostro percorso verso le elezioni è iniziato il 30 novembre scorso e ha messo in atto una serie di iniziative volte a coinvolgere i cittadini nella stesura del programma e nella gestione della campagna stessa. Caffè, aperitivi, cene, cartelloni, pieghevoli, programmi, hanno avuto un costo ma i cittadini che man mano ci hanno affiancato nell'avventura ci hanno offerto il loro contributo in misura maggiore delle spese sostenute portandoci alla fine ad avanzare (unica lista tra quelle presentate) più di 400€ che abbiamo destinato ad una iniziativa di solidarietà.
Abbiamo scelto quindi, nella rendicontazione, di indicare tutte le spese effettuate anche quando queste sono state coperte dagli stessi partecipanti. Per esempio, nella festa di primavera, quando abbiamo presentato la lista dei candidati, abbiamo speso 3.696€ di catering ampiamente compensati dalla quota che ciascun partecipante ha pagato (raccolti 3950€).
Avremmo potuto, come hanno fatto altri, scegliere di coinvolgere la gente solo su facebook o su qualche Blog, avremmo così speso meno soldi ma avremmo coinvolto solo i giovani dotati di computer e non tutta quella fetta di gente che spesso viene dimenticata.
Il nostro obiettivo quindi non era solamente la pubblicità del nostro pensiero (come ha inteso qualche gruppo) ma quello di costruirlo insieme alla gente con cui ancora oggi, ogni seconda domenica del mese ci troviamo per confrontarci e raccogliere idee e proposte.
La nostra quindi è stata una campagna elettorale lunga, coinvolgente e ricca di iniziative che si è auto-sostenuta grazie alla grandissima partecipazione di persone che hanno creduto nelle idee e nello stile di Vivere Rescaldina scegliendo di sostenerla fino in fondo in tutte le sue iniziative.
Anche da qui passa una politica diversa, dal coinvolgimento della gente, dal chiedere alle persone di sostenere in prima persona una campagna elettorale in cui credono, dalla trasparenza e dalla tracciabilità dei conti per arrivare infine alla scelta di riportare tutte le spese fino anche al tavolino che sta sotto al gazebo comprato nel corso della campagna.
Sulle spese riportate, per chiarezza di lettura ci permettiamo di fare notare alcuni particolari:
Vivere Rescaldina ha riportato tutte le spese della campagna elettorale intendendo questa in senso ampio e non riferita solo all'ultimo mese prima delle elezioni (in questo caso la spesa dichiarata sarebbe stata decisamente minore ma non realistica). Abbiamo scelto, per trasparenza, di riportare anche tutte le entrate e non solo le spese. Sempre in tema di trasparenza il nostro gruppo ha deciso di aprire un contocorrente dedicato alla sola campagna elettorale con la registrazione e quindi la perfetta tracciabilità di tutte le spese e di tutte le entrate. Probabilmente VR è l'unico gruppo che ha compiuto questa scelta.
Il nostro percorso verso le elezioni è iniziato il 30 novembre scorso e ha messo in atto una serie di iniziative volte a coinvolgere i cittadini nella stesura del programma e nella gestione della campagna stessa. Caffè, aperitivi, cene, cartelloni, pieghevoli, programmi, hanno avuto un costo ma i cittadini che man mano ci hanno affiancato nell'avventura ci hanno offerto il loro contributo in misura maggiore delle spese sostenute portandoci alla fine ad avanzare (unica lista tra quelle presentate) più di 400€ che abbiamo destinato ad una iniziativa di solidarietà.
Abbiamo scelto quindi, nella rendicontazione, di indicare tutte le spese effettuate anche quando queste sono state coperte dagli stessi partecipanti. Per esempio, nella festa di primavera, quando abbiamo presentato la lista dei candidati, abbiamo speso 3.696€ di catering ampiamente compensati dalla quota che ciascun partecipante ha pagato (raccolti 3950€).
Avremmo potuto, come hanno fatto altri, scegliere di coinvolgere la gente solo su facebook o su qualche Blog, avremmo così speso meno soldi ma avremmo coinvolto solo i giovani dotati di computer e non tutta quella fetta di gente che spesso viene dimenticata.
Il nostro obiettivo quindi non era solamente la pubblicità del nostro pensiero (come ha inteso qualche gruppo) ma quello di costruirlo insieme alla gente con cui ancora oggi, ogni seconda domenica del mese ci troviamo per confrontarci e raccogliere idee e proposte.
La nostra quindi è stata una campagna elettorale lunga, coinvolgente e ricca di iniziative che si è auto-sostenuta grazie alla grandissima partecipazione di persone che hanno creduto nelle idee e nello stile di Vivere Rescaldina scegliendo di sostenerla fino in fondo in tutte le sue iniziative.
Anche da qui passa una politica diversa, dal coinvolgimento della gente, dal chiedere alle persone di sostenere in prima persona una campagna elettorale in cui credono, dalla trasparenza e dalla tracciabilità dei conti per arrivare infine alla scelta di riportare tutte le spese fino anche al tavolino che sta sotto al gazebo comprato nel corso della campagna.
giovedì 6 novembre 2014
Mozione ACCAM: una amministrazione impegnata verso rifiuti zero
"Giunta
comunale e Sindaco sono impegnati a valutare, dandone assoluta
priorità, tutte le alternative all'incenerimento dei rifiuti presso
ACCAM” - è questo il nocciolo della mozione approvata in Consiglio
Comunale lo scorso venerdì.
Seppur
tra qualche polemica per non avere preso posizione sull'art. 35 dello
“sblocca Italia” (che nell’ipotesi per cui lavoriamo di
alternativa all’incenerimento comunque non si applicherebbe
all’impianto ACCAM) la maggioranza (insieme al Consigliere Crugnola
co-firmatario della mozione) ha approvato una mozione (simile a
quella presentata dal Movimento 5 Stelle) ribadendo la consapevolezza
e l'importanza di non rimanere fermi di fronte al problema dello
smaltimento dei rifiuti, e dimostrando di essere impegnata in prima
fila nel considerare e valutare tutte le alternative
all'incenerimento, soprattutto dando priorità alle politiche di
riduzione, di riuso e di raccolta differenziata finalizzata al
riciclo dei rifiuti urbani.
"Mi
impegno in prima persona nello sforzo della mia Amministrazione verso
rifiuti zero”, dice il Sindaco Cattaneo che aggiunge: “Lo
faremo coinvolgendo tutti i cittadini, le realtà produttive, i
commercianti del commercio di vicinato, i bambini delle scuole.
Creeremo insomma un largo movimento di educazione e di formazione di
una coscienza ecologica in cui ogni singolo si senta impegnato nel
raggiungere l'obiettivo comune di portare Rescaldina a ridurre la
quantità totale di rifiuti prodotta e a raggiungere percentuali di
raccolta differenziata mai viste prima nel nostro paese”.
Il
primo appuntamento di questo cammino sarà la conferenza: “Per non
dimenticare – 50 anni di discarica tra Gerenzano e Rescaldina”:
venerdì 14 novembre alle ore 21.00 in auditorium comunale, il
Comitato La. Terr.A. e Gerenzanoforum ci guideranno nella scoperta
della storia della discarica di Gerenzano.
Perchè prima no e poi sì?
Scelte di responsabilità, a tutela di ambiente ed equità
Febbraio
2014. Consiglio comunale.
In consiglio comunale, a febbraio, avevo illustrato come nella zona
interessata erano state commesse ingiustizie nella pianificazione
urbanistica, prevedendo dei vincoli di inedificabilità solamente
nelle zone residenziali e non anche nelle zone a destinazione
produttiva. Avevo infatti fortemente criticato l’identificazione di
cittadini di “serie A” e cittadini di “serie B” da parte
della passata Amministrazione, a discapito dell’equità e della
tutela del territorio. Avevo inoltre criticato le modalità con cui
la passata Amministrazione procedeva all’adozione (adozione,
appunto) di un progetto senza il coinvolgimento dei cittadini e senza
la necessaria tutela della zona residenziale adiacente al capannone
in progettazione, prevedendo una fascia alberata troppo limitata e
passando da una forzatura interpretativa, a mio personale parere,
delle previsioni della scheda di trasformazione interessata (che
prevedeva la tutela della fascia alberata esistente).
Ottobre
2014. Consiglio comunale.
Il progetto, DIVERSO, torna in aula per una DIVERSA fase
amministrativa, l’approvazione (che è, appunto, DIVERSA
dall’adozione), sulla base delle previsioni del (purtroppo)
medesimo strumento di pianificazione (PGT) realizzato dalla
precedente Amministrazione. Da una parte, quindi, la (legittima)
richiesta di un’azienda che chiede di costruire (interesse
privato), sulla base di un diritto garantito dalla legge, dalle
previsioni del vigente PGT e dall’adozione del progetto da parte
della passata Amministrazione; dall’altra parte l’attuale
Amministrazione, chiamata a tutelare l’ambiente, l’equità e in
generale l’interesse pubblico, con gli strumenti messi a
disposizione dalla legge. L’Amministrazione ha quindi incontrato
sia l’azienda che i cittadini proprietari dei terreni residenziali
adiacenti al terreno interessato al fine di trovare una soluzione
che, sulla base del PGT (purtroppo) vigente e nei limiti previsti
dalla legge, avrebbe potuto tutelare il diritto (ahinoi) acquisito
del privato a costruire e l’interesse pubblico alla tutela del
territorio e all’equità. La soluzione, proposta nel Consiglio
comunale di ottobre, è stata quella di approvare un progetto DIVERSO
da quello adottato, con 400 mq di verde in più rispetto al progetto
precedente, posizionato nella parte adiacente ai terreni
residenziali. Il risultato, legittimato da un parere legale visionato
successivamente al Consiglio comunale di febbraio, è stato quindi un
bilanciamento di interessi a tutela dell’ambiente e dell’equità.
Riepilogando,
perchè prima no e poi sì?
- Perchè il progetto di ottobre era DIVERSO da quello di febbraio, con 400 mq di verde in più rispetto al progetto precedente.
- Perchè a Febbraio si votava l’adozione, e non l’approvazione, del piano attuativo: se l’Amministrazione non avesse approvato il piano attuativo adottatto, il Comune avrebbe rischiato un ricorso al TAR con conseguente richiesta di annullamento e risarcimento danni (danni che avrebbero poi dovuto pagare tutti i cittadini rescaldinesi).Daniel SchiesaroVivere Rescaldina
In consiglio comunale torna il tema legalità!
Dopo
due anni esatti l'argomento "legalità e trasparenza" torna in
Consiglio Comunale e ci torna per una precisa volontà del Sindaco e
della maggioranza che già in campagna elettorale avevano
sottoscritto pubblicamente in piazza l'adesione alla Carta di Pisa,
il codice etico promosso per la prevenzione della corruzione e delle
infiltrazioni nella pubblica amministrazione.
Se
si può dare per scontato il voto favorevole alla delibera
“trasparenza a costo zero” di “Noi x” e del Movimento 5
stelle che più di una volta hanno manifestato di aderire ai principi
di legalità e trasparenza contenuti nella delibera, molto meno
scontata è l'adesione di Magistrali che già nel 2012
aveva bocciato l'adozione della Carta di Pisa trincerandosi dietro
un “a noi non serve una Carta per essere onesti” proprio mentre
però imponevano, come previsto dalla legge, un codice etico a tutti
i dipendenti comunali.
Già
in commissione consiliare Magistrali ha avanzato dubbi sulla
necessità della trasparenza di redditi e patrimonio dei consiglieri
dicendo di non volere soddisfare la curiosità dei cittadini.
La
maggioranza invece procede decisa con la sicurezza di chi non ha
niente da nascondere, con la tranquillità di chi si sottopone
volentieri alla lente di ingrandimento dei cittadini che devono avere
tutto il diritto e le possibilità di controllare chi hanno scelto
per amministrare la cosa pubblica.
Per approfondire:
domenica 2 novembre 2014
Celebrazioni del 4 novembre: il discorso del Sindaco
Riportiamo integralmente il discorso del sindaco alle celebrazioni per il 4 novembre:
Ringrazio tutti gli intervenuti: le forze dell'ordine, carabinieri e polizia locale, i consiglieri comunali, la banda e soprattutto i cittadini oggi presenti. Ringrazio i dipendenti comunali, i messi, l'ufficio lavori pubblici, l'ufficio segreteria che hanno coordinato la preparazione dell'evento. Sono grato in particolar modo alle volontarie di Rescalda e Rescaldina che hanno cucito e confezionato le bandiere che adornano i monumenti, le lapidi e il palazzo comunale.
Cosa festeggiamo oggi?
Il IV novembre si festeggiano l'Unità d'Italia e le forze armate. Rivolgo quindi da subito il mio pensiero grato ai nostri carabinieri che ogni giorno vigilano sulla nostra comunità e concorrono a rendere Rescaldina un luogo sicuro in cui vivere. La loro presenza in mezzo a noi è una presenza amica, è una realtà a cui i cittadini possono rivolgersi non solo per denunciare ma anche per essere ascoltati e consigliati.
In questa festa però che ricorda anche la fine della prima guerra mondiale non posso non rivolgere il mio pensiero ai caduti militari e civili. I dati degli storici parlano di 651.000 militari caduti a cui aggiungere i civili deceduti durante il conflitto: 1.021.000 morti, di cui 589.000 a causa di malnutrizione e carenze alimentari e 432.000 a causa dell'influenza spagnola. Si tratta quindi di 1.672.000 morti che rapportati ad una popolazione allora di circa 35.000.000 di italiani significa un lutto globale, un lutto che ha colpito tutta la popolazione di una intera nazione.
Il prof. Restelli e l'ANPI giovedì sera ci hanno descritto la realtà del primo conflitto mondiale: una realtà fatta di trincee, di soldati giovanissimi, impreparati, mandati al massacro per un ideale lontanissimo dalla realtà da cui lo Stato li aveva strappati.
Proviamo a immaginarci il freddo estremo o il caldo torrido vissuti in una trincea, i pidocchi, la paura, le malattie, la convivenza quotidiana con la sofferenza, con la morte dei commilitoni spesso visti morire dissanguati a pochi metri di distanza e senza alcuna possibilità di intervenire.
Immaginiamoci, anche se il pensiero ci sembra intollerabile, i nostri ragazzi di 18 o 19 anni costretti a lasciare le nostre case; immaginiamoci l'ansia, l'angoscia, la paura di vederci recapitare un giorno un telegramma con la tragica notizia di morte.
E allora, torno alla domanda iniziale, cosa festeggiamo oggi?
Non certo una vittoria, non certo la conclusione di un conflitto che altro non è stato che il prodromo di un altro conflitto ben più pervasivo e sanguinoso.
Festeggiamo però la memoria, ricordiamo i nostri morti, ricordiamo le sofferenze che il conflitto ha causato.
Lasciamo allora che in questa cerimonia risuonino in noi questi pensieri, si rincorrano nel nostro cuore le contraddizioni, le tensioni morali, i pensieri di sofferenze e anche, perché no, di pace.
Sono passati cento anni dall'inizio della prima guerra mondiale, cento anni che non devono avere reso vano tutto quanto è successo, cento anni di conflitti che però devono confermarci sempre più che la vera vittoria è la PACE una pace fatta di rispetto, valori morali, servizio, bene comune.
Cosa festeggiamo oggi?
Il IV novembre si festeggiano l'Unità d'Italia e le forze armate. Rivolgo quindi da subito il mio pensiero grato ai nostri carabinieri che ogni giorno vigilano sulla nostra comunità e concorrono a rendere Rescaldina un luogo sicuro in cui vivere. La loro presenza in mezzo a noi è una presenza amica, è una realtà a cui i cittadini possono rivolgersi non solo per denunciare ma anche per essere ascoltati e consigliati.
In questa festa però che ricorda anche la fine della prima guerra mondiale non posso non rivolgere il mio pensiero ai caduti militari e civili. I dati degli storici parlano di 651.000 militari caduti a cui aggiungere i civili deceduti durante il conflitto: 1.021.000 morti, di cui 589.000 a causa di malnutrizione e carenze alimentari e 432.000 a causa dell'influenza spagnola. Si tratta quindi di 1.672.000 morti che rapportati ad una popolazione allora di circa 35.000.000 di italiani significa un lutto globale, un lutto che ha colpito tutta la popolazione di una intera nazione.
Il prof. Restelli e l'ANPI giovedì sera ci hanno descritto la realtà del primo conflitto mondiale: una realtà fatta di trincee, di soldati giovanissimi, impreparati, mandati al massacro per un ideale lontanissimo dalla realtà da cui lo Stato li aveva strappati.
Proviamo a immaginarci il freddo estremo o il caldo torrido vissuti in una trincea, i pidocchi, la paura, le malattie, la convivenza quotidiana con la sofferenza, con la morte dei commilitoni spesso visti morire dissanguati a pochi metri di distanza e senza alcuna possibilità di intervenire.
Immaginiamoci, anche se il pensiero ci sembra intollerabile, i nostri ragazzi di 18 o 19 anni costretti a lasciare le nostre case; immaginiamoci l'ansia, l'angoscia, la paura di vederci recapitare un giorno un telegramma con la tragica notizia di morte.
E allora, torno alla domanda iniziale, cosa festeggiamo oggi?
Non certo una vittoria, non certo la conclusione di un conflitto che altro non è stato che il prodromo di un altro conflitto ben più pervasivo e sanguinoso.
Festeggiamo però la memoria, ricordiamo i nostri morti, ricordiamo le sofferenze che il conflitto ha causato.
Lasciamo allora che in questa cerimonia risuonino in noi questi pensieri, si rincorrano nel nostro cuore le contraddizioni, le tensioni morali, i pensieri di sofferenze e anche, perché no, di pace.
Sono passati cento anni dall'inizio della prima guerra mondiale, cento anni che non devono avere reso vano tutto quanto è successo, cento anni di conflitti che però devono confermarci sempre più che la vera vittoria è la PACE una pace fatta di rispetto, valori morali, servizio, bene comune.
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Il "mito" della grande guerra
La “Grande Guerra”, è stata ancora una volta oggetto di studio nella conferenza che si è tenuta Giovedì 30 Ottobre a Rescaldina, presso “Villa Rusconi”.
Sono trascorsi cent'anni dallo scoppio della prima guerra mondiale e l'ANPI di Rescaldina, con l'ausilio dei suoi ospiti, ha pensato bene di organizzare quest'incontro per meglio approfondire circostanze, cause e conseguenze che portarono il mondo ad accollarsi quegli avvenimenti tragici che gli costarono quasi 10 milioni di vittime, circa quattro al minuto per 52 mesi, con l'aggiunta di molti feriti e invalidi che versavano in condizioni disastrose.
I relatori della serata, Giancarlo Restelli e la sua collaboratrice Renata Pasquetto, ci hanno elencato i motivi che causarono il conflitto e come si svolse. Il terzo relatore, Roberto Curatolo, ha fatto notare come le condizioni di vita tragiche dei militari in prima linea non impedissero spunti letterari di grande livello artistico. La sua lettura delle poesie di alcuni tra i poeti più importanti che vissero in prima persona quell'esperienza, ha toccato le corde più sensibili di molti tra il pubblico.
Il dizionario della lingua italiana definisce “Mito” l'immagine idealizzata di una persona o di un evento.
Nel titolo dell'articolo il termine “mito” è tra virgolette perché il regime fascista che prese il potere a pochi anni di distanza dalla “Grande Guerra”, utilizzò quei tristi avvenimenti per biechi fini propagandistici raccontandoci battaglie favolose durante le quali molti eroi erano pronti ad immolarsi per il “bene” della patria.
Benito Mussolini non raccontò la vita putrida in trincea, la fame, la sete, le malattie, il filo spinato che lacerava la carne dei soldati, l'ingordigia cinica di alcuni industriali senza scrupoli che, fra tante cose, fornivano all'esercito italiano ridicole e inutili armature che neppure Carlo Magno, nell'ottavo secolo, avrebbe fatto indossare ai suoi cavalieri. Nel ventennio fascista non si raccontò neppure la pazzia di ufficiali incapaci che ordinavano inutili assalti alle postazioni nemiche e ancora oggi non si comprende perché, dopo cento anni, ci siano vie o piazze dedicate al generale Luigi Cadorna, primo responsabile di strategie, da molti ritenute suicide.
A distanza di sei anni dalla fine del conflitto quel generale fu promosso Maresciallo d'Italia per ordine di Benito Mussolini.
Diciamo sempre che l'esperienza aiuta a non ripetere gli stessi errori ma, a quel tempo, le cose andarono diversamente. La carneficina del '14 - '18 fu talmente “bella e gloriosa” per i potenti di allora che dopo soli 21 anni i soliti guerrafondai decisero che si doveva ricominciare.
Dobbiamo essere tutti molto attenti a quanto avviene attorno a noi perché, come dice qualcuno: “Quando la politica non è più in grado di risolvere i problemi che le si presentano... scoppiano le guerre”.
Gastone Campanati
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