Benvenuto! Ascolta con noi Rescaldina

Un Blog per discutere di Rescaldina, dei fatti, dei progetti e...
...di come ci piacerebbe fosse il nostro paese.

sabato 22 novembre 2014

COLLINE VERDI... MA NON TROPPO



La discarica tra Gerenzano e Rescaldina (la più grande d'EUROPA) torna a far parlare di se. Era il 1962 quando si iniziò a riempire la cava della ditta Porro Castelli di Gerenzano con tutto il pattume e gli scarti industriali prodotti in Lombardia, e solo nel 1990 si pose fine a quello sconcio.

Fine dei problemi? Assolutamente no!
Le colline verdi dall'aspetto innocuo, tra Gerenzano e Rescaldina, se non sono monitorate e trattate a dovere, possono diventare un'autentica bomba ecologica.
Per questo motivo, con la conferenza del 14 Novembre scorso, l'amministrazione di Rescaldina ha deciso di raccontare la storia delle discariche che circondano il paese e di analizzare situazioni che molti tra il pubblico ritenevano essere risolte per sempre.
Il sindaco Michele Cattaneo, l'assessore all'urbanistica Marianna Laino e il delegato del comitato “La TerrA”, Giovanni Arzuffi, hanno preceduto con una breve presentazione il geologo protagonista della serata Pier Angelo Gianni, appartenente all'associazione “Gerenzanoforum”.

Pier Angelo Gianni, profondo conoscitore delle vicende nefaste che da 50 anni accompagnano la discarica di Gerenzano, ha disegnato un quadro terribile di ciò che è successo tanto tempo fa e di cosa ancora potrebbe accadere oggi. In quella cava con fondo ghiaioso, senza alcuna protezione sottostante, oltre ai rifiuti urbani per molti anni furono versate scorie industriali altamente inquinanti. Nel 1975 una direttiva europea stabilì che i rifiuti di genere diverso dovessero essere smaltiti separati e sottoposti a trattamenti differenti a secondo della loro composizione; oppure recuperati. Da quel momento in poi venne deciso che chi inquinava avrebbe dovuto pagare i danni procurati alla collettività. In Italia tali provvedimenti entrarono in vigore solo nel 1982 e gli abitanti di questa zona possono essere fieri di aver contribuito con le loro manifestazioni pacifiche a procurare quelle decisioni politiche.
Nella discarica di Gerenzano confluirono gli scarti industriali di Montedison di Castellanza, Ciba Geigy, Farmitalia, raffinerie di Rho e altre industrie dedite a tintoria, fonderia, chimica, plastica, eccetera. In quegli anni Gerenzano era per la Lombardia quello che ai giorni nostri è la terra dei fuochi per la Campania, e quando i manifestanti di questa zona bloccavano i camion diretti alle discariche, le strade di Milano si riempivano di spazzatura e bidoni bruciati esattamente come avviene oggi in altre città del sud d'Italia. Non è il caso di dilungarsi ma dopo il 1990 molti rifiuti industriali lombardi, sono certamente finiti in Campania o, se non sono leggende, in altri continenti del mondo o in fondo al mare.
Quello che conta, per molti, è soltanto guadagnare.

Attualmente le colline verdi di Gerenzano sono dotate di pozzi di decantazione per il prelievo e la depurazione del percolato di risulta. Purtroppo il livello della falda acquifera sottostante continua a crescere rischiando il proprio inquinamento.
Il biogas sprigionato dalla pancia malata di quelle colline è stato finalmente utilizzato per produrre energia mentre per almeno 20 anni fu sprecato bruciandolo per non ammorbare l'aria circostante (ogni anno avrebbe potuto sopperire alle necessità energetiche di una città come Saronno). Le colline verdi sono internamente ricoperte con una guaina sintetica che dura mediamente 25 anni. Non si sa cosa succederà poi.

Nell'ambito della serata, gli interventi del pubblico e gli approfondimenti, sempre molto esaustivi, di Pier Angelo Gianni hanno evidenziato alcuni punti fondamentali:
  • La discarica potrebbe essere definitivamente bonificata con appositi interventi.
  • Il denaro guadagnato con il biogas si può utilizzare per la bonifica.
  • Le industrie responsabili dell'inquinamento dovrebbero farsi carico della bonifica.
  • L'Europa stanzia denaro per la bonifica di molte discariche dell'Est al quale, forse, avrebbe diritto pure l'Italia.
Per ora, in attesa di interventi più qualificati, si spera che A2A (società a partecipazione privata) continui a garantire la sicurezza delle nostre colline verdi con gli interventi contrattuali descritti in precedenza.
Per quanto riguarda la discarica di Cerro Maggiore esiste un progetto per ultimare il suo riempimento con materiali inerti non ben definiti per poi trasformarla in un campo da golf. Sarà bene controllare regolarmente cosa avviene in quella zona.
“Le vicende del passato inducono a non fidarsi”.

Gastone Campanati

Nessun commento:

Posta un commento

Inserisci qui il tuo commento all'articolo.
Ricorda: solo commenti costruttivi, niente insulti!!! Su questo Blog vogliamo costruire una "Rescaldina diversa" non vogliamo fare polemiche inutili.
I commenti vengono "moderati" proprio per prevenire quanto sopra e per prevenire lo spam. Nessun commento viene modificato dagli autori del Blog, al limite, non viene pubblicato...