Di
strumentalizzazione e di atto di sciacallaggio aveva già parlato il
sindaco di Saronno Luciano Porro (oggi da Rosa definito “uno
sfigato” e al quale
portiamo la nostra solidarietà per i volgari insulti ricevuti)
che aveva anche invitato i camion vela di Mirko Rosa a non transitare
per le vie del paese.
Ci
riferiamo naturalmente alla taglia di 50.000 euro che Mirko Rosa
aveva istituito nel mese di agosto per chi avesse aiutato le forze di
polizia a trovare l'assassino della gioielliera di Saronno.
Un impasto mediaticamente
esplosivo (ma umanamente inaccettabile) di pubblicità e megalomania
sembrava animare l'iniziativa da Far West di chi aveva già
paragonato sé stesso a Gesù Cristo
e aveva fatto inginocchiare
al suo miracoloso cospetto niente di meno che lo stesso Papa.
La
realtà però, purtroppo,
supera spesso la
fantasia ed ecco che oggi Magistrali decide di premiare Mirko Rosa
(su cui basta una semplice ricerca in Google per informarsi) con una
cerimonia celebrata nel nostro municipio dichiarando: “Come sindaco
non posso che essere onorato di contare un imprenditore come Rosa fra
i nostri neoconcittadini” riconoscimento obbligato per una “Amministrazione
sempre stata molto sensibile ai temi della giustizia e della
legalità”, per dirla sempre con le parole di Magistrali.
Noi
naturalmente ci dissociamo in
maniera totale dall’iniziativa (rispetto alla quale ne faremo
certamente seguire delle altre di condanna), non ci sentiamo affatto
orgogliosi di simili concittadini, e non
siamo d'accordo con niente di quanto dichiarato da Magistrali.
Vogliamo dire forte che non ci sentiamo più rappresentati da un
primo cittadino che ormai parla solo a titolo personale e
non certo a nome di un intero paese.
La vicenda dell'onoreficenza, o fosse anche solo il ringraziamento, a Mirko Rosa è per me veramente troppo.
RispondiEliminaOvvio che io non voglia che il Sindaco lo ringrazi ufficialmente a nome dei suoi cittadini che evidentemente hanno anche opinioni molto diverse in merito, ma questo episodio mi ha fatto pensare a tutte le altre "cose che non voglio": non voglio niente dal signor Mirko Rosa, se davvero Rescaldina ha bisogno di defibrillatori può lavorare diversamente sul suo bilancio per trovare i fondi; non voglio per le strade della mia città pubblicità incivili, ma non vorrei nemmeno dover perdere il mio tempo a parlarne; non voglio una giustizia promossa e gestita dai privati; e già che ci siamo non voglio neanche un nuovo centro commerciale in zona, neanche con la scusa che grazie ad una "tangenzialina" di mille macchine ne vedremo solo 500, come soluzione è uguale a nascondere la polvere sotto il tappeto così ne vedo meno e la casa sembra più pulita; per non far torto a nessuno non voglio niente neanche da Auchan, perchè è certo che tutte le iniziative che promuove sono fatte nel suo interesse e non per quello di Rescaldina; infatti non voglio che le feste dello sport o delle associazioni vengano lì celebrate, riguardano la vita del paese e sono attività che arricchiscono, migliorano e qualificano la quotidianità contro la delocalizzazione dei servizi e lo "spopolamento". D'altra parte così cosa resta da fare ai giovani? Andare con un mezzo privato al centro commerciale oppure occupare i parchetti senza aver nulla da fare e senza nemmeno essere desiderati... già, si raccoglie ciò che si semina.
Scritto con rabbia
Anna Maria Colombo