Questa
è la storia di un’amicizia che ha avuto inizio 8 anni fa.
In
una limpida e fredda giornata di gennaio mi sono recata al canile di
Legnano a portare delle medicine. Come ho varcato il cancello sono
stata circondata da decine di cani. Tutti cercavano in qualche modo
di accaparrarsi una carezza, tutti tranne uno, un bellissimo cane da
caccia bretone che non osava avvicinarsi. Il suo sguardo impaurito ha
catturato la mia attenzione così sono andata io da lui e mentre lo
accarezzavo gli feci una promessa: “Ti prometto che ti porto via da
qui”. Detto fatto.
A
casa ne ho parlato con mio marito e mio figlio e la decisione è
stata presa: Carletto avrebbe fatto parte della nostra famiglia.
All’inizio
non si lasciava avvicinare da nessuno, evitava qualsiasi contatto
umano, c’è voluto quasi un anno perché riacquistasse fiducia
nell’uomo.
Resto
infastidita quando sento dire che per contrastare l’abbandono dei
cani basterebbe permetterne l’accesso nei luoghi pubblici, in
particolar modo in quelli “vacanzieri”. BALLE !!
Per
chi ama il proprio cane il problema non esiste o meglio non dovrebbe
esistere, di sicuro per me non esiste. Semplicemente vado solo nei
luoghi dove posso portare Carletto e questo non mi provoca alcun
senso di rinuncia.
Sono
passati 8 anni e ancora provo una stretta al cuore quando penso a
quello sguardo e a quello che ha passato (18 mesi al canile) e
vederlo ora pacioso e sereno mi riempie di gioia. Ho il privilegio e
la fortuna di condividere le mie giornate con un amico discreto e
onnipresente, Carletto il mio amico a quattro zampe.
NO,
NON LO ABBANDONEREI MAI !!!
Anita
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