Una giunta che decide di non toccare le aliquote IMU sulle seconde case e sulle case sfitte decide invece di "fare cassa" sulle famiglie, soprattutto quelle numerose.
I genitori dei bambini che frequentano le scuole rescaldinesi si sono trovata un'amara sorpresa di inizio anno, quella che era una voce da una commissione consiliare disertata dai consiglieri di maggioranza, è diventata realtà: aumentano le tariffe della mensa per tutte le fasce di reddito (anche le più deboli) e soprattutto aumentano le rette dell'asilo nido, un servizio sociale essenziale per quelle famiglie con entrambi i genitori lavoratori.
Naturalmente il malcontento dei genitori è grande, un aumento a metà anno scolastico non è già una bella cosa, se poi arriva anche al 15% per alcune famiglie è una vera e propria stangata.
Qualche esempio: una famiglia con reddito ISEE da 7.000 a 18.000 euro (!) e un figlio paga 3.80€ a pasto cioè 760€ all'anno, se i figli sono due ben 1520€, se sono (addirittura...) 3 deve sborsare ben 2280 €.
Se invece una famiglia della stessa fascia di reddito ha due figli alle elementari ed uno alle materne sborserà (calcolando 200 giorni di scuola) 1520€ di mensa e ben 4680€ (420 x 9 mesi) per l'asilo nido.
Avere figli, per la giunta che governa Rescaldina, evidentemente, è un lusso che pochi si possono permettere.
Nel prospetto disponibile sul sito del comune sono riportati tutti gli aumenti che la giunta ha discusso e approvato a cavallo delle vacanze di Natale
Il mancato aumento dell'IMU sulle seconde, terze, quarte o quinte case sembra proprio un bel regalo fatto a quei costruttori che hanno cementificato il territorio senza riuscire a vendere le case.
RispondiEliminaSarebbe interessante fare un calcolo per capire a quanto sarebbero ammontate le entrate tributarie portando al massimo l'aliquota IMU su questi immobili, ergo quale è il danno economico che ne è derivato per la collettività.
Emanuele Domingo