Argomento
difficile e molto preoccupante quello presentato giovedì 26, presso “Villa Rusconi” dai quattro relatori
invitati a discuterne. Era giusto parlarne: le aziende che cessano
l'attività, l'aumento della disoccupazione e i forti disagi umani
provocati da una crisi senza fine, non possono essere ignorati da una
comunità responsabile. Ne siamo tutti consapevoli e, quando si
presenta l'occasione, speriamo che qualcuno possa proporre una
soluzione utile per uscire dalla spirale senza fondo nella quale
alcuni furbi spregiudicati, insaziabili di ricchezze e sprezzanti
d'ogni etica professionale, hanno cacciato gran parte del mondo.
Questi i
relatori della serata:
- dott. Anzini Mauro (sociologo
- dott. Pradella Grazia (assistente sociale a sostegno dei disoccupati)
- sign. Galli Marco (sindacalista)
- dott. Brivio Roberta (psicologa dell'emergenza)
Il
sociologo, dott. Anzini, ha ricordato il percorso storico del mondo
industriale e commerciale che ci ha condotti fino alla grande
distribuzione organizzata che, a fronte di un notevole abbassamento
dei prezzi al consumo, ha causato una costante incontenibile
emorragia di posti di lavoro. Basti pensare all'alto livello di
tecnologia raggiunto dalle industrie e alle casse automatiche dei
supermercati o delle autostrade.
Il signor
Galli, sindacalista, è sembrato il più preoccupato degli ospiti. Si
è lamentato dell'assenza di investimenti da parte degli
imprenditori; ha affermato che la crisi industriale è stata
scaricata integralmente sulle spalle dei lavoratori; si sono
verificate varie forme di sfruttamento del lavoro senza investire
nella ricerca, e quindi, nella qualità del prodotto. Mai, in tutta
la sua vita, il sindacalista, ha visto così tante aziende cessare
la propria attività.
La
dottoressa Pradella ha raccontato la propria esperienza di sostegno
ai disoccupati spiegandoci come sia possibile, e indispensabile,
fornire ogni sorta di aiuto morale e materiale a chi perde il lavoro.
Ha ricordato a quali tristi conseguenze possa portare una tale
eventualità. Le amministrazioni comunali potrebbero coordinare e
collaborare con varie società di volontariato che si preoccupano di
assistere, istruire e indirizzare a nuove professioni chi resta
disoccupato.
La psicologa
dell'emergenza, dottoressa Brivio, ha occupato la maggior parte del
tempo a lei dedicato per sensibilizzare i presenti sull'argomento
“pari opportunità”. Sono stati istituiti ministeri e assessorati
in tutta Italia, per fronteggiare questo problema ma, a quanto
sembra, la strada da percorrere per raggiungere la parità tra i due
sessi è ancora molto lunga e piena di ostacoli; soprattutto nei
posti di lavoro.
Questa
serata, interessante come le quattro precedenti, ha però lasciato
tra i presenti un senso di timore e di tristezza per quanto abbiamo
ascoltato e per quanto può ancora accadere in futuro. Si è sentita
la mancanza di qualche giovane ottimista propenso a credere che il
malessere dell'Italia è solo passeggero e che, fra qualche anno,
tutto si risolverà nel migliore dei modi.
Gastone
Campanati
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