Non
posso che accogliere con piacere l’invito a ragionare sul tema
della partecipazione. Quando, nel gennaio 2011, abbiamo fondato
Progettiamo Legnano, l’associazione da cui sarebbe poi nata la
lista civica riLegnano, l’obiettivo di riavvicinare i cittadini
alla politica è stato subito prioritario. Due anni dopo non possiamo
tracciare un bilancio definitivo, ma certamente possiamo rilevare
luci ed ombre del percorso che fin qui abbiamo svolto.
Innanzitutto,
non possiamo prescindere dal risultato elettorale del 2012: sedici
candidati e un simbolo del tutto nuovi che, con due mesi scarsi di
campagna elettorale, sono stati scelti da più di 1300 legnanesi,
arrivando vicini al 6% e contribuendo alla prima vittoria del
centrosinistra da 20 anni. E’ questo un segno della riuscita di
un’opera comunicativa che ha puntato, da sempre, al coinvolgimento
di tutti. Senza contare che la stessa lista, interamente composta di
neofiti della competizione politica, era un perfetto esempio di
partecipazione dal basso.
Fino
a quel momento avevamo sperimentato iniziative ed eventi di vario
tipo rivolti alla città, registrando una risposta buona, seppur non
eccezionale; non avevamo certo radunato le folle oceaniche che
avevamo forse sognato. Né possiamo dimenticare di aver vinto le
elezioni amministrative meno partecipate della storia della
Repubblica. E’ stato chiaro, insomma, che l’opera non era
conclusa, e che, tra i tanti rami dell’impegno che ci si
prospettava dinanzi, stimolare la partecipazione doveva restare un
fine presente e sentito. Alla vita associativa si aggiungeva il
privilegio e l’onere di contribuire all’azione istituzionale,
anche in questo senso.
Internet,
una comunicazione puntuale e trasparente, la presenza sul territorio:
quando ci si chiede come fare, le prime risposte sono certamente
queste, e restano validissime. È facile dirsi, però, che bisogna
andare oltre, essere innovativi e convincenti; scendere al livello
pratico non è sempre così semplice. Nella nostra esperienza
pre-elettorale, il modello che ci ha restituito il risultato migliore
è stato quello delle “5 giornate di riLegnano”: una serie di
laboratori su temi caldi della politica amministrativa (consumo di
suolo, mobilità, istruzione e formazione), lontani dallo schema
classico della lezione frontale con dibattito finale. Abbiamo voluto
un coinvolgimento continuo e interattivo degli intervenuti, pensando
a spunti e giochi di ruolo sempre diversi.
In
questi mesi, invece, l’Amministrazione di cui facciamo parte ha
intrapreso passi importanti per sviluppare la partecipazione dei
cittadini. In questi giorni sta entrando a regime il Portale del
Cittadino, accessibile dal sito internet comunale e dedicato alle
segnalazioni al Comune da parte dei legnanesi; l’ultimo Consiglio
Comunale ha approvato il nuovo regolamento delle consulte
territoriali, organi fondamentali per la diffusione capillare della
presenza del Comune in città; e alle consulte si lega il tema del
bilancio partecipativo, la cui preparazione ha mosso i primi passi e
dovrebbe portare all’esordio in occasione del bilancio 2014. È
inutile sottolineare il valore di un potere decisionale aperto a
tutti sullo strumento principale dell’azione amministrativa.
Anche
qui, non scordiamo che c’è ancora da fare; tra i tanti esempi
possibili, quei consigli comunali fuori dal municipio, nei quartieri,
che abbiamo proposto nel programma elettorale (a sua volta ottimo
esempio di partecipazione condivisa, essendo frutto del lavoro di più
di 80 persone impegnate nei gruppi di lavoro).
A
gennaio 2013, nel frattempo, con riLegnano abbiamo organizzato “La
strana coppia”, una serata di approfondimento sul tema delle unioni
civili. La volontà è stata proprio quella di creare partecipazione,
ampliando e diffondendo la riflessione su un tema che prevedibilmente
toccherà l’attività amministrativa e politica a vari livelli. La
buona risposta di un pubblico numeroso ed eterogeneo e la qualità
del dibattito scaturito hanno senz’altro confortato le nostre idee.
Guido
Bragato
Consigliere
Comunale, Comune di Legnano
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