"Non so se per indifferenza verso la ricorrenza o se perché tanto sarebbero stati altri ad amministrare ma la realtà è che l'amministrazione Casati-Magistrali non aveva previsto niente per una giornata che festeggia l'essenza stessa del nostro Stato, la scelta Repubblicana e la nostra costituzione.
Per dirla con le parole dei responsabili di area incontrati subito dopo il mio insediamento “l'amministrazione passata aveva deciso di puntare sul 4 novembre e sul 25 aprile”.
Quella del 2 giugno è una delle feste più belle che un Sindaco possa festeggiare. Una festa carica di significati e di contenuti che si accompagna bene con l'idea di partecipazione che abbiamo in mente. Purtroppo però ogni iniziativa deve essere studiata e preparata con attenzione proprio per non svilire i contenuti ed i messaggi che a questa si vogliono affidare; a pochi giorni dalla ricorrenza era ormai impensabile riuscire a pensare ad un vero coinvolgimento delle scuole e dei cittadini.
Mi sarebbe piaciuto oggi issare la bandiera e cantare l'inno insieme a tutti i cittadini, mi sarebbe piaciuto regalare la costituzione ai diciottenni, mi sarebbe piaciuto sottolineare il valore della democrazia e della partecipazione soprattutto ai giovani che interpretano ed incarnano il futuro di Rescaldina e del nostro paese più in generale.
Mi sarebbe piaciuto lanciare, con l'occasione del 2 giugno, il primo vero messaggio di una nuova amministrazione che vuole “cambiare l'aria” e ripartire insieme ai cittadini.
Mi sarebbe piaciuto, appunto, ma non è stato possibile per mille motivi organizzativi, per rispettare il personale comunale che ha bisogno di programmazione, per non creare qualcosa di improvvisato e raffazzonato, ma soprattutto per rispettare un'occasione che invece merita di essere vissuta in pieno.
Per dirla con le parole dei responsabili di area incontrati subito dopo il mio insediamento “l'amministrazione passata aveva deciso di puntare sul 4 novembre e sul 25 aprile”.
Quella del 2 giugno è una delle feste più belle che un Sindaco possa festeggiare. Una festa carica di significati e di contenuti che si accompagna bene con l'idea di partecipazione che abbiamo in mente. Purtroppo però ogni iniziativa deve essere studiata e preparata con attenzione proprio per non svilire i contenuti ed i messaggi che a questa si vogliono affidare; a pochi giorni dalla ricorrenza era ormai impensabile riuscire a pensare ad un vero coinvolgimento delle scuole e dei cittadini.
Mi sarebbe piaciuto oggi issare la bandiera e cantare l'inno insieme a tutti i cittadini, mi sarebbe piaciuto regalare la costituzione ai diciottenni, mi sarebbe piaciuto sottolineare il valore della democrazia e della partecipazione soprattutto ai giovani che interpretano ed incarnano il futuro di Rescaldina e del nostro paese più in generale.
Mi sarebbe piaciuto lanciare, con l'occasione del 2 giugno, il primo vero messaggio di una nuova amministrazione che vuole “cambiare l'aria” e ripartire insieme ai cittadini.
Mi sarebbe piaciuto, appunto, ma non è stato possibile per mille motivi organizzativi, per rispettare il personale comunale che ha bisogno di programmazione, per non creare qualcosa di improvvisato e raffazzonato, ma soprattutto per rispettare un'occasione che invece merita di essere vissuta in pieno.
Mi auguro comunque che i cittadini possano, in questa giornata di festa, trovare gli spunti per riflettere su questi temi che certamente troveranno casa nel nostro Comune. Anche da qui, riparte Rescaldina"